

Sanità “porosa”: compenetrazione tra ospedale e cure esterne
29 Ottobre 2021 | 15:00-16:30
Sono i pori delle membrane che garantiscono la permeabilità e quindi l’osmosi tra ambienti naturalmente separati. È questa suggestione che viene dalla biologia la migliore metafora per il giusto modo di curare, soprattutto le malattie croniche e i pazienti più fragili. Non possono esserci muri impenetrabili né distanze cognitive tra l’ospedale e il territorio, o meglio tra chi opera nell’ospedale e chi nella comunità. Non esiste un prima e un dopo nei percorsi di cura, né un noi e un loro tra chi cura e si prende cura dei pazienti.L’integrazione prima ancora che frutto di scelte organizzative è il risultato di una cultura basata sul rigore scientifico e la consapevolezza civica che condivide l’idea di circolarità e sa ragionare in termini di rete.
Introduzione
Fabrizio Gemmi – Coordinatore dell’Osservatorio dellaQualità ed Equità ARS – Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
Paolo Francesconi – Dirigente Osservatorio di EpidemiologiaARS – Agenzia Regionale di Sanità della Toscana
Il ricovero non è solo un esito
Alfredo Zuppiroli – Presidente della Commissione Regionale di Bioetica, Regione Toscana
Quicker and sicker, quando il domicilio non è sufficiente
Simona Dei – Direttore Sanitario, Azienda Usl Toscana SudEst
Specializzazioni “leggere”, l’oncologia nella Casa dellaSalute esperienza extraregionale 2
Luigi Cavanna – Direttore Dipartimento di OncoEmatologia, Azienda USL di Piacenza
Ne discutono
Elisabetta Alti – Direttore del Dipartimento di Medicina generale, Azienda USL Toscana centro
Giacomo Corsini – Direttore Sanitario Ospedale Versilia,Azienda USL Toscana Nord Ovest
Greta Di Leonardo – Dirigente Medico in Oncologia. SOSOncologia Medica, Osp. NSGDD, Firenze